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Dott.ssa Fiorella Deriu
       Medicina Estetica 

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Peeling chimici

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Cosa sono?

Peeling (dall’inglese to peel) significa rimozione rapida e controllata dei piani esterni del rivestimento cutaneo, mediante l’applicazione locale di sostanze (per lo più acidi organici) in grado di scindere i legami che tengono unite le cellule. In base alla potenza dell’agente cheratolitico utilizzato, il peeling può essere superficiale, medio o profondo.

I peeling superficiali e medio-superficiali (soft-peeling), attraverso la rimozione dello strato corneo, rendono immediatamente più luminosa la superficie cutanea, che acquisisce anche una maggior levigatezza. Tutti i quadri connessi all’invecchiamento cutaneo, da quelli più iniziali ai più avanzati, trovano possibilità di miglioramento con i soft-peeling. Tale terapia viene inserita in un programma più ampio, di volta in volta impostato sulla base delle problematiche del paziente, emerse in seguito a un check up cutaneo, procedimento diagnostico che deve precedere qualsiasi trattamento correttivo del volto. Provvedimenti igienico-preventivi, volti a normalizzare  la fisiologica cutanea, mediante   l’uso  regolare di cosmetici adeguati, sono sempre indispensabili. In ambito dermatologico, alcuni peeling si collocano tra le terapie in grado di contribuire al miglioramento dell’acne.

 

 

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Come si esegue il trattamento?

Il peeling si effettua in singoli trattamenti ad intervalli di circa 15-30 giorni. Il numero delle sedute è variabile in funzione dell’obiettivo da raggiungere, dell’agente chimico utilizzato e della risposta individuale. Durante la seduta si applica l’acido con un pennello o un batuffolo di cotone; la paziente avverte una sensazione di bruciore, di variabile intensità, in relazione anche al grado di sensibilità individuale, che scompare non appena l’acido viene neutralizzato, per lasciar spazio ad una percezione di calore, legata alla vasodilatazione locale. Il disagio è, normalmente, assai ben tollerato.

Quali tipi di peeling esistono?

Acido Mandelico

L’acido mandelico fa parte di un’ampia famiglia di composti presenti in natura e chiamati alfa-idrossiacidi. Poiché molti di essi derivano dalla frutta sono anche chiamati “acidi della frutta”. L’acido mandelico riesce a essere efficace senza indurre con la sua azione bruciore o rossore cutaneo immediato. Agisce in relazione alla sua concentrazione, favorendo  il turn over cellulare ed ha anche proprietà antibatteriche e depigmentanti. E’ indicato per la cute sensibile.

Acido Glicolico

Fa parte di una famiglia di composti presenti in natura e chiamati alfa-idrossiacidi. Poiché molti di essi possono essere estratti dai vegetali, sono anche chiamati “acidi della frutta”. L’acido glicolico, in particolare, è contenuto nella canna da zucchero. Le formulazioni a base di acido glicolico agiscono in maniera differente, in relazione alla loro concentrazione, al grado di acidità non tamponata (ossia non neutralizzata), e al tempo di permanenza sulla pelle. A basse concentrazioni (4-15%), applicato quotidianamente, sotto forma di preparazione cosmetica, l’acido glicolico è in grado di rimuovere solo le squamette cornee più superficiali, già parzialmente sollevate, contribuendo a produrre l’effetto ottico della luminosità. Inoltre, i cosmetici  a base di acido glicolico sono in grado di aumentare la capacità delle proteine dell’epidermide di trattenere acqua, incrementando, in tal modo, l’ idratazione cutanea. Ad alte concentrazioni (30-90%), l’acido glicolico provoca il distacco delle cellule epidermiche più profonde, permettendo di realizzare il peeling medico-estetico.

Acido Piruvico

L’acido piruvico è un alfa chetoacido fortemente lipofilo, il che ne permette la penetrazione nel follicolo pilo sebaceo, sede dell’acne; pur avendo un’azione superficiale, produce un effetto desquamante a livello corneo. Effettua inoltre un’intensa stimolazione delle cellule dello strato germinativo avviando, così, il processo di rinnovamento cellulare della pelle. L’acido piruvico possiede anche delle proprietà anti–microbiche che lo rendono particolarmente indicato nei casi di acne anche in fase attiva.

Acido Salicilico

L’acido salicilico è un analogo molecolare dell’acido acetilsalicilico, meglio noto come aspirina. L’acido salicilico pure avendo un’azione superficiale, produce un effetto desquamante a livello corneo superiore a qualsiasi altro agente chimico. Stimola delle cellule dello strato germinativo avviando, così, il processo di rinnovamento cellulare della pelle. L’acido salicilico possiede anche delle proprietà antimicrobiche che lo rendono particolarmente indicato nei casi di acne anche in fase attiva.

Acido Tricloroacetico (TCA)

Il TCA è un agente chimico di peeling capace di causare un’esfoliazione superficiale della cute provocando il distacco della pelle “morta” in circa 10 giorni. Il TCA distrugge chimicamente le cellule superficiali dell’epidermiche e stimola gli strati profondi a rimpiazzare le cellule desquamate. Se ripetuto a breve distanza di tempo e se utilizzato a concentrazioni più elevate può agire più in profondità dando una stimolazione al rimodellamento del collagene nei mesi successivi al trattamento. 8-10 giorni il recupero di una vita normale.

Peeling PRX-T33

Si tratta di un peeling a base di acido tricloracetico ad alta concentrazione assolutamente non aggressivo grazie alla presenza del perossido di idrogeno che ne modula l’azione. Permette una stimolazione del derma con azione sul chrono e photoaging, contrastando la perdita di tonicità del viso, collo e décolleté. E’ indicato anche nel trattamento delle cuti acneiche e, grazie alla presenza dell’acido cogico che ha un’azione depigmentante, può avere una certa utilità nel trattamento delle cuti discromiche. Il protocollo standard prevede circa 5 sedute a cadenza settimanale; generalmente è ben tollerato, dando solo un leggero arrossamento al termine della seduta e una lieve desquamazione nei giorni successivi e non è fotosensibilizzante.

Che risultati ottengo?

 

Con un soft peel è lecito aspettarsi: una maggiore lucentezza, levigatezza ed elasticità della superficie epidermica; una  lieve riduzione del diametro degli osti follicolari (i cosiddetti “pori”); una maggiore uniformità del colorito cutaneo, con attenuazione delle iperpigmentazioni (soprattutto se i peelings vengono ripetuti e si associa l’uso di prodotti depigmentanti), un’attenuazione delle rughe più sottili. Non è possibile prevedere l’entità di tali miglioramenti, poiché la qualità della risposta e il numero di trattamenti necessari per ottenerla dipendono da molteplici fattori, quali il tipo di compromissione iniziale, l’età, la reattività individuale, le condizioni ambientali, lo stile di vita.

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